domenica 24 luglio 2011

Taleb consulente del Fondo Monetario Internazionale

La notizia è di qualche giorno fa e la trovate qui. Che il Fondo Monetario Internazionale abbia sentito l'esigenza di approfondire le tematiche legate al rischio finanziario globale chiedendo aiuto ad un ex trader, con idee eterodosse rispetto al mainstream della teoria economica e finanziaria attuale significa che qualcosa sta cambiando nel mondo della finanza globale. Si è aperta, nella teoria economica, una crepa, almeno metodologica: il Titanic neoclassico si è scontrato con l'iceberg della crisi e le scialuppe non bastano per tutti.  L'ortodossia neoclassica con il suo induzionismo statistico associato al platonismo dei modelli deve fare o conti con il falsificazionismo popperiano, che Taleb,  a mio avviso correttamente, utilizza per demolire ogni certezza scientificamente infondata. Le scialuppe che arrivano da Taleb non salveranno tutti: qualcosa sopravviverà, molto andrà a fondo. E' solo questione di tempo.

lunedì 18 luglio 2011

Quando il mercato vive per sè stesso: la giustificazione morale della Tobin Tax


Ho scoperto l'HFT qualche giorno fa. Non è una malattia, almeno non negli esseri umani. E' l'acronimo inglese di High Frequency Trading. Wikipedia ne dà una buona definizione qui . Cito dall'aricolo di Nova (inserto del Sole 24 Ore) del 19 maggio, p.11 che me l'ha fatto conoscere: 
Nel primo decennio del XXI secolo i mercati finanziari hanno infatti abbracciato piattaforme tecnologiche che consentono agli scambi di avvenire migliaia di volte al secondo. Per poter sfruttare sofisticate strategie di trading ad alta frequenza (Hft, acronimo di high frequency trading) è necessaria la collocazione fisica di computer in prossimità dei mercati e impiegare algoritmi ad altissime prestazioni per identificare piccole anomalie nei prezzi ed eliminarle il più rapidamente possibile. Il profitto ottenuto da ogni singola transazione è di solito assai magro, ma l'enorme numero di compravendite rende il business molto profittevole. E' raro che una posizione sia mantenuta per tempi superiori ai pochi minuti: secondo alcuni analisi negli USA un'azione viene rivenduta in un tempo medio di 22 secondi. Anche se l'HFT è usato solo dal 2% delle società mobiliari USA, queste sono tuttavia responsabili di oltre il 70% del volume azionario negli USA e del 40% in Europa.
Le domande che si potrebbero porre sono tantissime: che senso che che una azione sia detenuta per 22 secondi? Per partecipare alle assemblee? Per le prospettive di crescita societarie? Per guadagnare nell'immediato qualche centesimo? A mio avviso questo fa capire la portata del problema. La speculazione c'è sempre stata, ma mentre fino a qualche tempo fa era combattuta, diciamo, con armi convenzionali, adesso gli strumenti in campo sono armi di distruzione di massa. Prima c'erano delle battaglie dove ci si poteva fare male, molto male, (1929, 1987, 2000, etc. etc.), ora si rischia lo sterminio di massa. Non c'è più alcun confronto strategico, non si combatte un gioco ad armi pari e chi vince è il più intelligente, il più scaltro. Si mandano in campo eserciti di computer, armati di algoritmi sempre più veloci, sempre più sofisticati, il cui fine è quello di anticipare le mosse dell'algoritmo che sta dall'altra parte, o del pirla umano che crede ancora di poterci guadagnare perché ha naso, perché conosce il mercato. Ecco un'altra chicca: il quote stuffing:  con questa tecnica il mercato viene inondato di una quantità enorme di ordini limite che vengono cancellati immediatamente. Lo scopo è di spingere gli investitori reali ad acquistare a prezzi più alti. Quando il titolo ha raggiunto il prezzo prefissato dall'algoritmo scatta la vendita dei titoli lasciando nella mani dei poco accorti investitori reali dei titoli artificiosamenti gonfiati. 
L'Hft e il trading algoritmico in genere è di evidente supporto alla pura speculazione. Non ritengo la speculazione in sé e per sé qualcosa di immorale. Si compra, si vende, e si guadagna o si perde. Il mercato è il luogo del confronto fra opinioni diverse. Ci stanno dentro opinioni, valutazioni, emozioni. Ci sta dell'umanità. La speculazione è un'attività altamente umana ed è l'olio dei mercati. Di tutti i mercati.
Ma quando gli operatori sono dei meccanismi predeterminati, degli algoritmi, che per funzionare devono girare su server vicini fisicamente ai computer dove avvengono le transazioni. Ecco a questo punto qualcosa s'è perso. Il mercato non è più mercato, perché non ci sono più operatori che alla pari, con le transazioni si scambiano opinioni ed emozioni. Il mercato è diventato un casinò. dove c'è un banco che sistematicamente vince e degli ignari clienti che manco sanno di essere al casinò, e giocano sperando di vincere. E gli algoritmi sono come quelli delle slot machine. Ti fanno vincere quel tanto che ti torna voglia di giocare, per poi fregarti sistematicamente.
Beh, sinceramente, è più onesto un casinò, almeno lì non ti fanno credere che tu stai investendo. Se la Tobin Tax riuscisse a fermare l'HFT ed affini, e permettere una sana speculazione tra umani forse la sua giustificazione morale se la sarebbe guadagnata